Lo spam e l'attività promozionale aggressiva che prevedono: l'invio di comunicazioni di tipo promozionale e materiale pubblicitario in modo insistente. Sono un problema segnalato anche dal garante della privacy che in materia ha definito proprio delle linee guida definitive in materia d'attività promozionale aggressiva e per il contrasto all'invio di comunicazioni spam.
In materia di spamming ossia dell'invio di comunicazioni senza consenso, il Garante ha definito un provvedimento generale che risale già a Maggio del 2003 e che definisce le regole per l'impiego corretto dell'uso dei sistemi automatizzati e l'invio delle comunicazioni elettroniche.
Ma cosa dice il regolamento? Quando si possono inviare mail pubblicitarie senza essere sottoposti a delle sanzioni? In che modo non si lede al diritto alla privacy? Scopriamolo insieme!
Secondo quanto riportato anche da una sentenza della Cassazione lo spamming non è un reato, se il destinatario non subisce un danno reale, attuale o effettivo. Nonostante, la violazione delle regole sulla pubblicità affermi che lo Spam sia una lesione della privacy e anche se spesso questi illeciti abbiano conseguenze penali, lo Spam di mail non lo è.
La Corte comunque sottolinea che il reato si può configurare nel momento che l'interessato subisca dei nocumenti anche dopo che sono state apportate delle modifiche al Codice della Privacy con l'entrata in vigore del regolamento europeo della protezione dei dati.
Dunque, anche se si pensa che l'invio eccessivo di mail spam al proprio account di posta elettronica possa essere un reato e che comporti un danno, in realtà la Cassazione non concorda con questo. Quindi, il fastidio di ricevere troppe mail indesiderate non si può configurare come un danno, se l'invio è legittimo e quindi è stato l'utente a dare il consenso all'invio delle mail.
Ma allora lo Spam non è mai reato? Si precisiamo nuovamente che lo spam è illegale nel momento in cui l'invio delle mail non è stato autorizzato dall'utente e nel momento in cui dopo la richiesta di cancellazione del proprio nominativo dalle liste e dalla banca dati questo non avviene.