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Come uscire dal precariato e ottenere una cattedra fissa

PUBBLICATO IL: 15/07/2021 DA: Musa Formazione

L'esame del Decreto Sostegni Bis, che ha avuto luogo alla camera, ha portato alla riconferma di diverse strade per ottenere l'immissione in ruolo, mentre altre ne sono state aggiunte.

L'obiettivo è semplificare questo percorso, alla luce della necessità di più personale. Ecco che cosa è stato deciso.

Immissione in ruolo: confermate le strade originarie

Dopo il primo passaggio in aula del Decreto Sostegni Bis, le varie strade per ottenere l'immissione in ruolo sono state ulteriormente ramificate e ne sono state aggiunte alcune.

Invece, ci sono state le riconferme per quanto riguarda i metodi che già sono stati utilizzati da sempre in passato. Il motivo di questa attenzione verso i docenti precari e verso le nuove assunzioni è legato alla necessità di riempire 112 mila posti disponibili.

Inoltre, c'è bisogno di un numero maggiore di docenti per gestire al meglio i tanti disagi che ci saranno nel nuovo anno che vedrà come protagonista, purtroppo, ancora una volta l'emergenza sanitaria.

Per riempire questi 112 mila posti, ci si potrà tranquillamente basare su un bacino di disponibilità di 670 mila docenti, che al momento necessitano di ottenere l'immissione in ruolo. In ogni caso, in questo primo passaggio parlamentare, sono stati confermati i metodi di base per ottenere il ruolo.

La prima strada è quella che viene percorsa più comunemente ed è stata approvata dal Decreto, ovviamente. E' quella che prevede lo scorrimento delle graduatorie, sia ad esaurimento sia quelle dei precedenti e vecchi concorsi.

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Già in questo modo si riusciranno a coprire oltre 22.000 posti, un numero realmente importante che è aumentato grazie ad un altro cambiamento introdotto dal Decreto Sostegni.

Infatti, verrà eliminato il criterio 50-50 e si assumeranno tutti coloro che sono ancora presenti in graduatoria. La seconda strada riguarda l'immissione in ruolo dei 26.500 vincitori del concorso per l'insegnamento per le superiori e le medie.

A questa seconda strada se ne aggiunge automaticamente una terza, che riguarda gli oltre 6.000 posti riguardanti i vincitori del concorso delle discipline Stem. A queste appartengono Fisica, Matematica, Matematica e Fisica, Matematica e Scienze, Scienze e Tecnologie informatiche.

Con una prova e scritta ed un'altra orale, è già stata stilata una graduatoria e, a quanto pare, le bocciature sono state un numero davvero significativo.

Per concludere, un'altra strada per ottenere l'immissione in ruolo è quella di far parte dei 18.500 docenti precari che inizieranno a lavorare a tempo indeterminato grazie alla sanatoria.

In questo caso è necessario che abbiano svolto 3 anni di servizio negli ultimi 10 e che appartengono alla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze. In questo caso, però, a fine anno scolastico i docenti dovranno sostenere un esame davanti alla commissione nella scuola presso la quale hanno prestato servizio.

Immissione al ruolo: i nuovi metodi introdotti per ottenere la cattedra

Per ottenere la tanto agognata cattedra fissa, a Montecitorio sono state aggiunte 3 ulteriori strade, ovviamente sempre nel Decreto Sostegni Bis. La prima riguarda un concorso straordinario, che si rivolge a coloro che non sono riusciti ad avere l'immissione in ruolo nemmeno con le prime quattro strade di cui abbiamo parlato.

Questo concorso però è riservato ai precari della seconda fascia, che devono aver svolto almeno 3 anni di lavoro negli ultimi 5. Al momento non c'è ancora una stima precisa, ma si potrebbe parlare addirittura di un numero pari a 15 mila soggetti.

La seconda opportunità che è stata introdotta dal Governo è davvero molto importante e potrebbe interessare davvero una moltitudine di docenti.

Riguarda gli insegnanti di sostegno, che possono accedere ad una strada di inserimento rapido, senza dover sostenere alcun tipo di prova aggiuntiva. Per ottenere questo tipo di inserimento è necessario possedere i titoli di specializzazione e presentare la relativa domanda entro il 31 luglio.

La terza ed ultima strada tra le nuove aggiunte riguarda l'inserimento di una quota di riserva del 30% nei futuri concorsi a cattedra ordinari. Anche qui, però, questo tipo di strada si rivolgerà soltanto a coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze e della domanda, almeno tre anni di lavoro nei dieci precedenti.

Non c'è bisogno però che questi anni scolastici di lavoro svolto siano continuativi. In ogni caso, già con due delle nuove procedure, secondo le prime stime, si potrebbe raggiungere un buon numero di assunzioni, che potrebbe essere pari anche a 20 mila. Questo si sommerebbe ai 77 mila già previsti con le prime quattro strade originarie già analizzate.

Le cattedre senza insegnanti, a questo punto, resterebbero 15 mila e il numero di supplenti scenderebbe sotto i 200 mila. In questo alcuni problemi sarebbe risolti in vista di una riapertura probabilmente difficoltosa, a causa dell'emergenza Covid non ancora risolta.

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